(Modica, Ragusa, 1°
maggio 1951 – 2 marzo 2007) è un cooperatore salesiano
disabile. Giovanissimo muratore del ragusano, Nino precipita da una
impalcatura e rimane completamente paralizzato. Aveva 17 anni e per dieci lunghi anni
oscuri vive senza uscire di casa, in solitudine, sofferenza e tanta
disperazione. Un gruppo del Rinnovamento
nello Spirito prega per lui e Nino sente in sé una trasformazione. Al momento dell’imposizione delle mani da parte del sacerdote
«ecco, un grande calore e un grande formicolio invadere tutto il mio corpo;
come una forza nuova entrava in me e qualcosa di vecchio usciva». Non si tratta
però della guarigione fisica che ha tanto sognato, «ma il Signore ha operato
qualcosa di più grande: ha guarito il mio spirito». Da quel momento
accetta la Croce e dice il suo "sì" al Signore. Incomincia a leggere
la Bibbia e riscopre le meraviglie della fede. Aiutando alcuni ragazzini,
vicini di casa, a fare i compiti, impara a scrivere con la bocca. Redige così
le sue memorie, scrive lettere a persone di ogni categoria in varie parti del
mondo, personalizza immagini-ricordo che omaggia a quanti vanno a trovarlo.
Grazie a un'asticella, compone i numeri telefonici e si mette in contatto
diretto con tante persone ammalate e la sua parola calma e convincente li
conforta. Comincia un continuo flusso di relazioni che non solo lo fa uscire
dall'isolamento, ma lo porta a testimoniare il Vangelo della gioia e della
speranza. Nel 1982 entra a far parte dei Salesiani Cooperatori. Nel 2004 emette la professione perpetua
tra i Volontari con Don Bosco
(CDB).