mercoledì 3 novembre 2021

ALESSANDRA (Sandra) SABATTINI (BEATA)

 


(Riccione, Rimini, 19 agosto 1961 - Bologna, 2 maggio 1984) è da poco beata. La celebrazione annunciata per il 14 giugno 2020, presso la Fiera di Rimini, è stata rimandata al 24 ottobre 2021, a causa della pandemia. Di Sandra si è parlato soprattutto per il fatto che sarà la prima fidanzata ammessa agli onori dell’altare Nata a Riccione, qui incontra don Oreste Benzi, fondatore della comunità Giovanni XXIII a cui collabora con entusiasmo. Sul suo esempio, anche lei scelse di condividere la vita con persone con gravi disabilità e tossicodipendenti. Anche per questa ragione, dopo la maturità scientifica, s’iscrisse alla facoltà di medicina a Bologna. Nel frattempo si fidanza con un ragazzo che condivide il suo ideale: arrivare castamente al matrimonio per poi partire missionari in Africa. Ma nel 1984, a 23 anni, viene travolta da un’auto mentre si reca, col fidanzato, ad un incontro della comunità.

Per una santità del genere, - afferma il vescovo di Rimini Francesco Lambiasi - “non occorrono esperienze eccezionali di impegno ascetico o di contemplazione mistica. Alla nostra cara Sandra è bastata la trama di una vita ordinaria, tessuta di fede viva, sostenuta da una preghiera intensa e diffusa. Una vita spesa nel lieto e fedele compimento del proprio dovere, punteggiata da piccoli gesti di un amore teso all’estremo, in una appassionata amicizia con Cristo «povero e servo», in un servizio generoso e infaticabile a favore dei poveri. Una volta incontrato Gesù personalmente, lei non ha più potuto fare a meno di amarlo, di puntare su di lui, di vivere per lui, nella Chiesa”.

Il miracolo preso in esame per la sua beatificazione è avvenuto nel 2007 e riguarda la guarigione di Stefano Vitali, che fu il primo segretario di don Benzi e, all’epoca, era assessore al Comune di Rimini, malato di tumore all’intestino, per il quale si sottopose a svariate cure e operazioni, senza miglioramenti. Don Benzi che l’ha definita “la ragazza tutta assorbita dall’Assoluto”, la cui “anima era arrivata ad un punto di luce molto grande” invita Stefano a chiedere la grazia a Sandra. Stefano segue le sue indicazioni e, nell’ottobre successivo, sottoposto a nuovi controlli, il tumore risultava scomparso.

Alla traslazione della salma hanno trovato la bara vuota. Da qui un piccolo giallo sulla scomparsa del corpo: l’assenza è dovuta a trafugamento? Le falde acquifere hanno consumato il corpo? Il vescovo Lambiasi ne ha dato una lettura spirituale: “il chicco che ha il volto e il nome di Sandra è caduto talmente in terra da sciogliersi completamente, da farsi terra”.

https://www.sandrasabattini.org/

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