(Ferrara,
6 giugno 1963 – Tresigallo, Ferrara, 4 aprile 1987). È una ragazza normalissima, allegra, espansiva, ma anche
riflessiva. Frequenta la parrocchia e diventa animatrice dell’Azione Cattolica e catechista. Si
fidanza con un ragazzo romano conosciuto a Spello, durante un’esperienza
spirituale guidata dal Piccolo Fratello Carlo Carretto. Nella loro
esperienza di reciproco amore vedono Dio come il «direttore d’orchestra», che,
scrive Laura, «è capace di accordare 2 strumenti spesso così scordati (=
limitati) come noi e di dirigerli creando bellissime melodie». Nel 1984 le viene diagnosticato un sarcoma sinoviale che la
costringe a diversi interventi chirurgici e all’amputazione di una gamba.
Morirà tre anni dopo avendo trasformato la sua via crucis in un cammino di fede
e di amore. Ha lasciato a Guido, prima di morire, le sue
ultime raccomandazioni:
Quando me ne andrò:
– Io continuerò ad essere viva, ad amarti, ad
interpellarti, a pregare per te.
– Sarò nella Gioia… ma mi piacerebbe tanto che
tu continuassi ad essere un bravo figlio di Dio, a mantenerti in una dimensione
di verticalità: preghiera, ascolto della Parola, vigilanza, testimonianza.
– Io ti aiuterò sempre con tutta la forza di
Dio: sarò il tuo angelo custode.
– Ti aspetterò per riabbracciarti.
– So che non sarà facile per te, Amore mio, o
che perlomeno sarà diverso… ma io ce la metterò tutta e forse dall’aldilà ti
potrò dare un aiuto più grande di quello che riesco a darti ora umanamente.
– Ho però fiducia che tu ce la farai: fiducia
grande in te come persona, nelle tue risorse personali. Perché è vero che noi
ci aiutiamo reciprocamente, ma non siamo indispensabili.
https://www.facebook.com/Per-Laura-Vincenzi-319473018102093/
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