(Trento, 15 ottobre 1918 – Brasile, 8
marzo 2001)
è, nel 1944, tra le prime compagne
di Chiara. Trentina come lei,
nel 1959 viene inviata in Brasile per diffondere l’Opera in questa nazione. Qui
nasce nel 1991, anche con il suo contributo, l’Economia di Comunione.
Morirà in Brasile, dove trascorrerà 40 anni della sua vita, nel 2001. L’ultimo saluto a Ginetta è festoso: sfila davanti alla sua salma un fiume
di gente. E tutto avviene in una città nuova, la cittadella Araceli che ora
porta il suo nome, cuore del vasto movimento che si è sviluppato in tutto il
Brasile: una cittadella con case, scuole, un polo industriale, dove il divario
fra ricchi e poveri è annullato. Una città che ”È sorta su un terreno – come
racconterà Ginetta stessa – dove esisteva solo una casupola di fango, senza
acqua e senza luce, isolata dall’abitato”. Di lei il vescovo di Osasco, Ertzilio Turco, dirà:
Ginetta portava le persone non solo all’incontro
con Gesù, ma anche all’impegno a vivere la vocazione cristiana nella società,
in una via di santità che suscitava trasformazione, aprendo nuove
prospettive.
Nessun commento:
Posta un commento