(Avellino, 19 settembre 1990 - Brindisi, 24 aprile
2009) è ben inserito nella
sua parrocchia, socievole, mite e generoso. Ama lo sport, la musica e
l’informatica. Ha una grande fede alimentata dalla lettura quotidiana del
Vangelo e dalla recita quotidiana del Rosario. Nel 2003 gli scoprono un tumore
al cervello che combatte per cinque anni affrontando la malattia con serenità e
caparbietà. Spiritualmente dirà di sentirsi “rifiorire”, percependo la
misericordia di Dio. È attento ai poveri e ad evangelizzare i giovani che, in
troppi, si sono allontanati da Dio. Arriva a dire:
Per quanto mi riguarda spero di riuscire a
realizzare la mia missione di “infiltrato” tra i giovani, parlando loro di Dio
(illuminato proprio da Lui) osservo chi mi sta intorno per entrare tra loro
silenzioso come un virus e contagiarli di una malattia senza cura, l’Amore.
In questo tempo di
pandemia le sue espressioni sul virus contagioso di bene risultano
particolarmente evocative.
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